Dopo aver letto varie opinioni sui social, ho letto l’intervista di Daniele Faggiano a “Il Secolo XIX” e mi è parso che il neo direttore sportivo rossoblu abbia in breve tempo dimostrato di aver capito benissimo la realtà nella quale ha accettato di lavorare e non solo.
Ha a mio avviso dimostrato di aver compreso la situazione soprattutto quando ha definito il suo primo mese in rossoblu “entusiasmante, caotico, difficile” (e aggiungo io reso ancor più difficile dall’avere un solo mese di mercato a disposizione anziché i soliti 2 o 3, non dimentichiamolo), così come ha dimostrato – a mio avviso – serietà e rispetto anche nei confronti dei tifosi nel dichiarare di essere arrivato “attirato da quello che significa Genoa in termini di passione e sentimento”, di voler “incidere nel rispetto di chi già era qui e ha fatto cose importanti”.
Le parole di Faggiano hanno poi fatto capire come il neo dirigente rossoblu voglia migliorare i risultati della sua nuova realtà, ricevendo e trasmettendo il giusto entusiasmo e la giusta mentalità pur nella consapevolezza degli errori passati, sapendo usare bastone e carota: giusto ad esempio ammettere che un Perin che lo ha colpito per l’ambizione e lo spirito “negli ultimi mesi non ha brillato, può fare di più” così come è giusto chiarire che per tutti – senza eccezioni per Criscito e Schone ad esempio – oltre a serietà e valore “bisogna valutare spirito e motivazioni” e che dovrà parlare del futuro coi diretti interessati.
Unico neo dell’intervista lo trovo nella parte dedicata al modulo: nonostante le difficoltà sopra citate avrei infatti evitato di far riferimento all’ormai classico 3-5-2 sia perché non mi pare sia un modulo “alla Maran” sia perché il mercato potrebbe teoricamente portare ad altre soluzioni: per fortuna il neo direttore ha specificato in merito che si potrebbe prevedere qualche variante, come ad esempio un trequartista.
Nel complesso mi è sembrata un’intervista più interessante e completa di quella vista in sede di presentazione, un primo vero intervento da dirigente immerso nella realtà del club più antico d’Italia, un dirigente che oggi come ieri merita la massima fiducia consapevoli di tutte le difficoltà dovute al Covid e non.
Alé Faggiano!!! Alé Genoa!!!
Dimitri Petta
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