Ugo Foscolo disse: “Nessuno muore finchè vive nel cuore di chi resta”. Ieri ho capito, grazie a Sofia Sarchitelli, quanto il poeta avesse ragione.
Sono sincero, non la conoscevo, ma ieri dopo la sua morte – avvenuta a soli 23 anni dopo aver lottato 3 anni con un angiosarcoma cardiaco, cancro raro e incurabile – più persone me ne hanno parlato e, tra le altre cose, ho scoperto che l’ “Associazione Sofia nel cuore” (presente sulle maglie di Genoa e Sampdoria grazie a una speciale patch posizionata dentro il colletto in occasione delle rispettive gare con Ternana e Juventus) è stata da lei creata per aiutare la ricerca sullo studio di questa rara patologia da parte dell’Italian Sarcoma Group nella speranza che altri non debbano aspettare solo la morte.
Non so se sia per la mia condizione fisica o più semplicemente per la mia sensibilità ma sono bastate queste poche informazioni a farmi capire quanto Sofia fosse forte moralmente e non è stato difficile aderire all’iniziativa dell’amica Anna Vetrano volta a far conoscere ancora di più l’ “Associazione Sofia Nel Cuore” e la possibilità di devolvere alla stessa il 5 X 1000.
Se vogliamo dare ancora più significato alla frase con cui ho iniziato questo post, credo che questo possa essere un ottimo modo: Sofia, in questo modo, vivrà grazie a chi terrà in vita la sua speranza di aiutare gli altri e vivrà nel cuore di tutti coloro che saranno anche in minima parte aiutati dalla sua associazione oltre che nel cuore dei suoi familiari.
Dimitri Petta
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